mercoledì 14 febbraio 2007

Il digitale non esiste - aforismi (41-47)

41. Il digitale smaschera ciò che al cinema non è mai servito: i set e le sceneggiature. Così oggi qualsiasi cinema e qualsiasi film svaniscono non appena si convincono di poter tracciare confini e, peggio, di potersi comunicare.

42. Si vuole davvare essere comunicabili? Essere mediabili? Essere media? Essere media più abili? Abilitati a essere nella media?

43. L’uscir fuori dalla forma, da tutte le formalità della visione, proprio a partire da una forma mai vista prima, è il sogno già realizzato e mai abbastanza compreso di Walt Disney.

44. La natura imprecisa e zoppicante della simulazione digitale, fa dell’immagine una sorta di lapsus divaricato fra il desiderio di accorciare il margine con l’immagine stessa e la consapevolezza di non poterne toccare il fantasma se non mimandolo appena. Il tutto digitale di Polar Express di Zemeckis si assume la responsabilità di questa missione impossibile.

45. Il non-umano o simil-umano dell’immagine digitale, riprende il processo d’incredulità e fragilità e sacrificio connesso all’idea stessa del credere.

46. “E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Matteo 17, 2).

47. Quali sono i margini dell’immagine? La loro inesattezza e progressiva alterabilità, deve far parlare dell’immagine o di un’immagine? Quali sono i margini dell’immagine di Dio?

Nessun commento: