giovedì 15 febbraio 2007

(questo non è un) diario - contro la comunicazione

giovedì 15 febbraio 2007

Ecco il sistema.
Le scuole di cinema sono inutili edifici pensati per non far pensare.
Esse sono basate sulla dittatura della sceneggiatura, un oggetto insulso che rende imbecilli.
Non a caso gli Stati - segnatamente le cosiddette democrazie occidentali - fondano il loro sistema di finanziamento sulla sceneggiatura: non importa l'immagine, ma il controllo sull'immagine. Alle persone bisogna impedire di pensare, cioè di vedere.
Produttori, distributori, giornalisti, festival sono complici del sistema, sono funzionari di polizia.
La visibilità, il successo addirittura, sono solo comunicazione, il nucleo e il succo del sistema, cioè quanto di più drogato, prezzolato e ossessivamente ipocrita si possa concepire.
Fate come vi pare, ma noi, con Rossellini, sappiamo che la cinepresa è una tigre di carta!
loresp

2 commenti:

hammond ha detto...

ciao lore,
ci sono molte cose che condivido nel tuo scritto, il cinema è immagini che si muovono, ci ottundono e conquistano... ma il cinema è una e tante cose. Le scuole di cinema e il primato attribuito al cinema scritto, sceneggiato sono una cosa da criticare a priori, non c'è dubbio... ma c'è un cinema che per iniziare ad esistere deve passare dalla carta, almeno collocarsi sul supporto cartaceo solo per un attimo, solo per essere memoria di ciò che dovrà diventare. Attaccare il cinema che germina dalle sceneggiature, senza specificare, come e perchè mi sembra avventato. In fondo anch'io ho fatto tesoro della lezione di Truffaut e del suo attacco alla sceneggiature di Auranche e Bost che uccidivano i classici della letteratura e il cinema, ma ciò non ha voluto dire che Truffaut non abbia passato gli anni sulle sceneggiature e che non le abbia utilizzate, cambiava l'approccio. Cambiava il rapporto tra cinema sceneggiato al cinema di sceneggiatura-dispositivo, ecc. ecc.
Devo staccare, a risentirci
ciao

Lorenzo Esposito ha detto...

Si, certo. Quella parte letteraria, diceva pasolini. E poi si potrebbero citare tutti i grandi ultimi fuochi dei tycoon - via chandler o faulkner - che ci hanno dato gli hawks, i lubitsch, i wilder etc. Ma l'attuale (sempre uguale da oltre cinquant'anni) sistema di comunicazione esige, a mio parere, il rischio di essere apodittici. Con Straub: "Bisogna odiare di più".